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Un sogno...divenuto realtà

Siamo a Sud. Tricase, per la precisione, perla del Basso Salento, inchiodata ed infissa con grazia inesorabile, nella sua terra di argilla e tufo, sovrastata da fronde di querce millenarie, avamposto e filtro del cielo, raggiunta, nel suo sonnacchioso declinare, dall’Adriatico.

Tricase, 15 km da Leuca, due passi dalla finibus terrae, da quel punto in cui finisce il mondo terrestre e terreno e dove comincia il mondo acqueo e spirituale.

Siamo nella “terra di dove finisce la terra”, come canta Vinicio Capossela.
Dove i rumori, i tempi, i ritmi assordanti ed inutili di una nazione intera sembrano confluire, concentrarsi, addensarsi, per farsi frenesia di danza, sangue e battito, taranta catartica, quasi un rito purificatore, prima di involarsi nel Sacro Mare.
Tricase, dove il chiasso vacuo del mondo viene a spogliarsi del nulla e a ricoprirsi di Dignità. La Dignità di Uomini che parlano con la luna e lavorano fino a spaccarsi le mani, la Verità del Sudore che nutre la terra, di Sangue che si fa Pane e Vino.
Si, perchè il miracolo cristiano del Sangue che si fa Nutrimento, del Sacrificio d’Amore, della Vita che dona Vita, non resta sterilmente rinchiuso tra le pagine del Vangelo.

Qui, a Tricase, ci sono Uomini che lo incarnano da sempre, ce l’hanno marchiato a fuoco nello sguardo, lo celebrano ogni giorno. Andrea Rizzo era uno di questi.

Tricasino di Caprarica, lavoratore instancabile, questo miracolo ce l’aveva nella carne, lo covava dentro da quand’era bambino, era il fulcro della sua infaticabilità, della sua gioia, della sua gioia nel prodigarsi per gli altri.
Andrea aveva Gesù nella mangiatoia del cuore. E arrivò un giorno in cui, ad Andrea, tutto questo Gesù solo per lui, dovette sembrare troppo. Forse fu per questo che, nel Dicembre del 1976, sentì di donarlo, “facendolo nascere” nella sua casa, aprendo la “Villa delle Gomene” o “Monte Orco” a tutti coloro che volessero avvicinarsi al messaggio cristiano, accoglierlo nel proprio presepe interiore.

Nacque, appunto, con la sentita collaborazione degli amici che condividevano il pensiero di Andrea, il Presepe Vivente di Tricase. Anno dopo anno, la cerchia di collaboratori ed amici di Andrea è andata spontaneamente allargandosi, accomunata ed avvinta dalla passione crescente e dall’entusiasmo e dal coraggio che Andrea irradiava e sapeva infondere. E, di pari passo, è andata crescendo la fama del Presepe che, in tutti questi anni, ha richiamato avventori da varie parti della Puglia, d’Italia e di Europa, attratti dalla possibilità di immergersi nell’atmosfera del Natale, in uno dei più ameni contesti pugliesi. Il Presepe Vivente di Tricase infatti, unisce, all’aura della Natività e alla rappresentazione di avvenimenti, ambienti, figure bibliche, il recupero intelligente delle tradizioni locali, la valorizzazione di luoghi e testimonianze antiche, riscoperta di mestieri e oggetti in via di progressiva estinzione: il “figulo” (vasaio), il fabbro, il calzolaio, il “funaro”…E poi la “ngegna” (marchingegno antico per la estrazione dell’acqua dal pozzo), il frantoio, il mulino…

Tutto è ogni anno ricostruito con tanta precisione, minuzia e accuratezza di dettagli, in una profusione corale di energie unanimi, che consente ai visitatori locali di ritrovarsi nella magìa del passato ed ai forestieri di unire, alla gita natalizia, l’occasione di un’indagine socio-antropologica, negli usi e costumi contadini locali.

Peraltro, il reclutamento, ogni anno, di giovani figuranti apprendisti nelle varie botteghe artigiane che vi sono rappresentate, consente il recupero dell’inestimabile repertorio di arti e mestieri antichi, prevenendone l’oblio e la dissipazione, in un contesto odierno sempre più consumistico. A guardarli, tutti questi uomini che ogni anno spendono giornate intere di lavoro nella realizzazione del Presepe Vivente di Tricase, sottraendole alla propria specifica attività, viene da chiedersi chi o cosa li animi. E’ forse lo spirito del fondatore, Andrea Rizzo, che li accomuna tutti, quel miracolo del dare per NON ricevere, la negazione del “Do ut des”, che in molti quaggiù, avvertono. La solidarietà ed il volontariato, appunto.

Il Comitato Presepe vivente, infatti, è un’associazione Onlus che ogni anno si impegna in varie iniziative umanitarie, volte a ricadute di sociali utilità, oltre che all’alimentare la funzione pedagogica del presepe stesso.
E, a suggello e sigillo della spontaneità di questo atto d’amore che si rinnova, Il Presepe Vivente ogni anno accoglie la “luce della pace”, itinerante in Italia, proveniente dalla lampada permanente accesa nella Grotta della Natività a Betlemme, quale segno di speranza e fratellanza tra i popoli. 

E proprio per questo spirito di unione fra i popoli, il 19 marzo 2005, nel giorno di San Giuseppe, custode della Sacra Famiglia e patrono della Chiesa universale, la comunità cristiana della Città di Tricase, in rappresentanza della Diocesi di Ugento S. Maria di Leuca, e la comunità cristiana della Parrocchia latina “S. Caterina V. M.” alla Natività di Betlemme si sono uniti in gemellaggio. Ed è anche per questo che Monte Orco, la casa dove Andrea Rizzo ha accolto Gesù Bambino ogni anno, è stata battezzata dalla stampa nazionale la “Betlemme d’Italia”.

La Betlemme del suo cuore. Che non se n’è mai andato. Che rinasce, con Cristo, ogni anno.
Comitato Presepe Vivente Tricase Onlus

Il fondatore

Ciao Andreuccio,
ancora non ci sembra vero…tu non sei più con noi! Dal luogo dove sei forse potrai ancora ascoltarci, perciò vogliamo parlarti e lasciarci andare ai ricordi e rievocare la tua vita che, per tanti aspetti, è stata davvero straordinaria.

In una lontana notte d’estate mentre villeggiavi nella tua casetta alla quale avevi dato il nome suggestivo “villa delle gomene”, sulla collinetta di “Monte Orco” avesti una visione che ti incitava a intraprendere una missione: quella di realizzare il presepe vivente, missione che ti ha accompagnato per tutta la vita, con la consapevolezza di aver fatto una cosa buona per Tricase.

Quella casetta, a ridosso di un trullo, è diventata, col tempo, la centrale operativa di tutto il Presepe Vivente.
Pian piano gli amici non sono tardati ad arrivare e con gli amici sei riuscito a coinvolgere l’intera comunità di Tricase ed anche le istituzioni pubbliche (Comune, Provincia e Regione) che non hanno mai mancato di dare il loro appoggio all’iniziativa. Dal presepe sono passate intere generazioni che si sono succedute sia nella parte organizzativa sia come figuranti nelle varie ambientazioni scenografiche. Ci hai sempre tenuto a non sottovalutare l’importanza religiosa, spirituale e di fede che è alla base del ricorrente avvenimento annuale.

Caro Andreuccio, quante serate abbiamo passato insieme, nella tua casa, ad elaborare e fantasticare su mille progetti che, come un vulcano, sgorgavano dalla tua mente e molti dei quali, una volta realizzati, provocavano esclamazioni di stupore ed entusiasmo da parte di tutti.

Tra le innumerevoli iniziative che portano la tua “firma” ci piace ricordare il gemellaggio tra le Comunità Cristiane delle Città di Betlemme e Tricase. Questo ha contribuito a far sentire tutti noi vicini e uniti per rafforzare i vincoli di fraternità nella preghiera e nella carità con la Città che ha dato il natale a Gesù Bambino.

Negli ultimi tempi, nonostante la sofferenza per la malattia che ti costringeva a letto, ci hai spronato ad andare avanti, anche senza di te, almeno per questa edizione. Ci dicevi: costi quel che costi, il presepe si deve fare, si deve fare! Noi cercheremo di non deluderti perché se non ci fosse sembrerebbe spoglia e triste la collina di “Monte Orco”. Non sarebbe Natale.
Siamo sicuri che lassù, nel cielo punteggiato di stelle, brillerà il tuo volto che ci piace immaginare fare capolino dietro la luna, e i tuoi occhi, dall’alto, si poseranno su quello che è stato il tuo sogno divenuto realtà.

Caro Andreuccio, te ne sei andato così, uscendo dalla scena in punta di piedi, portandoti via una parte del nostro cuore. Sappiamo con certezza che ci hai voluto bene ad uno ad uno, come anche noi te ne abbiamo voluto tanto e il tuo sguardo, la tua voce, rimarranno sempre indelebili nei nostri ricordi più cari.

Grazie Andreuccio per averci regalato momenti di gioia con il tuo sogno divenuto realtà.

Tricase, 17 dicembre 2008
Gli amici e collaboratori tutti del Comitato Presepe Vivente Tricase Onlus